domenica 24 agosto 2014

I corindoni

I corindoni sono ossidi di alluminio che appartengono al sistema cristallino trigonale caratterizzati da una durezza pari a 9.  I principali minerali sono il Rubino(rosso), lo Zaffiro (blu, azzurro o zaffiro orientale, giallo o Topazio Orientale, verde o Smeraldo Orientale violetto o Ametista Orientale, rosso carminio o rubino orientale e rosso aurora o giacinto orientale), il Leuco zaffiro (zaffiro incolore), la Padparadscha (arancione)  e l'Asteria. 
  • Rubino: Il nome trae origine dal termine latino rubeus, ossia rosso.
    Gemme di peso superiore ai 5 carati, di un bel colore rosso e lucentezza brillante, possono raggiungere quotazioni notevoli, in quanto sono da considerare tra le gemme più rare. Spesso per i rubini di ottima qualità estratti nella ex Birbania (i più ricercati) viene utilizzata la definizione “rosso sangue di piccione” che, pur non avendo alcun riscontro gemmologico, suscita nel pubblico un notevole fascino e spesso viene citata come massimo punto di riferimento.
    Il colore rosso dipende dalla presenza di cromo trivalente nel sistema cristallino di ossido di alluminio. I principi Indiani erano soliti indossare dei pregiatissimi rubini, che facevano anche incastonare nelle loro armi e persino sui loro troni. Gli Indù ritenevano che il colore rosso dipendesse dal fuoco che bruciava senza fine all’interno di tutti i rubini. 
    I giacimenti più importanti, per bellezza del materiale estratto, si trovano nel Myanmar, nei pressi di Mogok. I depositi della Thailandia producono un quantitativo piuttosto rilevante di rubini, intorno al 70% della produzione mondiale. Una parte decisamente considerevole proviene dalla regione del Chantaburi, a 300 km da Bangkok. Nella zona sud occidentale dello Sry Lanka si estraggono notevoli quantità di corindone, compresi i rubini. Dal Vietnam provengono discreti quantitativi di materiale, estratto nelle province di Yen Bai e di Nghe An. Ulteriori giacimenti sono in : Kenya (Mangari), Malati (Chimwadzulu), Tanzania (Morogoro), Afghanistan (Sorobi) e Brasile (Barra Ingedinho). Ogni giacimento ha caratteristiche interne alla pietra differenti, le inclusioni tipiche interne alla pietra che servono agli esperti per distinguere le gemme naturali dai sintetici.

  • Zaffiro: il nome deriva dal greco sappheiros, ossia “azzurro”; oppure dall’ebraico sappir, ossia “la cosa più bella”. Il colore blu dipende dalla presenza di minime quantità di atomi di ferro e di titanio nel reticolo cristallino dell’ossido di alluminio. La religione cristiana ritiene che questa gemma abbia un notevole valore spirituale, in quanto il suo colore corrisponde a quello del mantello della Madonna nelle sue rappresentazioni pittoriche più allegoriche. Infatti Papa Innocenzo III indicò lo zaffiro come gemme da incastonare nell’anello pastorale. Invece secondo il pensiero buddista, lo zaffiro invita alla preghiera e pertanto conduce alla elevazione dello spirito. I giacimenti di maggiore importanza da cui si estraggono gli zaffiri si trovano: a Myanmar, nei pressi di Mogok; in Thailandia, maggiormente nella zona di Battambang e nella provincia di Kanchanaburi; in Cambogia, a Pailin; nello Sry Lanka, nella parte sud occidentale. In Australia, nel Queensland, si è estratta una notevole quantità di materiale blu scuro, quasi inchiostrato, con risultati piuttosto limitati.

  • Leucozaffiro: nella sua struttura cristallina non interviene l'effetto colorante di elementi estranei ad opera di elementi come il ferro, l'alluminio o il cromo. Considerato per anni di scarso valore ed usato nell’industria, questo corindone sta riguadagnando prestigio tra i collezionisti ed appassionati a causa della sua rarità.

  • Padparadscha: è una varietà dal colore dal giallo-rosa o aranciato del corindone. Il nome deriva ddal sanscrito"padma raga" (padma = loto; raga = colore) e allude al colore simile al fior di loto. Il padparadscha è molto raro in natura e viene anche prodotto sinteticamente.

  • Asteria: varietà di corindone che mostra una luminescenza stellare interna se si guarda il cristallo nella direzione dell'asse verticale.

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